Missione

Posted On 4 dicembre 2010 By In News And 3343 Views

Missione a Shisong Novembre 2010

Per la prima volta in quest’ultima missione abbiamo cercato di sviluppare dei momenti sportivi con allenatori di diversi sport che provenivano dall’Italia.
Basket, pallavolo e calcio hanno vissuto momenti simili e di “pari dignità” per tutti i dieci giorni del nostro intervento.
Abbiamo potuto sfruttare così appieno i tre “sport complex” di Shisong, Jakiri e M’bohtong, dove ci sono tre campi di gioco nei grandi spazi ricavati da parrocchie e scuola: basket, calcio e pallavolo insieme. Nei nostri occhi ci sono ancora le immagini delle centinaia di bambini, più o meno grandi che si divertivano a FARE SPORT. Meglio: a giocare insieme.
Solo a Melim, dove abbiamo costruito il nostro secondo campo di pallacanestro, abbiamo fatto soltanto basket, ma i gruppi per ogni ora di lavoro sono sempre stati molto numerosi: circa 100 bambini per lezione nei nostri due giorni d’intervento!!!
Grazie a Rita Malavolta, professionista della materia, docente all’università di Modena e grande appassionata nella Cooperazione Internazionale, ed alla sua assistente Lara Piombo che sono venute con noi per verificare il progetto e cercare di dare una maggiore sostenibilità allo stesso: renderlo cioè autonomo economicamente e vivificarlo maggiormente (spero che il termine sia corretto).
Grazie Raffaella: non nuova alle nostre missioni in terra camerunense.
Voglio sottolineare alcuni aspetti che si sono evidenziati maggiormente, spero che a questi possiate aggiungere le vostre considerazioni o propositi:
Abbiamo la necessità in ogni campo di avere un tecnico permanente per il basket. Avendo iniziato anche con gli altri sport, mi sembra un buon obiettivo riuscire ad averli anche per calcio e pallavolo. Noi stiamo stipendiando i tecnici permanenti con lo stipendio di un insegnante di scuola locale. La base sono circa 15.000 cfa, equivalenti a 22 euro circa mensili.
C’è sempre bisogno di materiale sportivo: in particolare palloni, scarpe e completini di gioco: questi prossimamente andranno destinati ai vari centri e consegnati direttamente alle commissioni sportive che andranno a mio avviso potenziate e responsabilizzate ulteriormente. Abbiamo bisogno di sapere con esattezza quanti ragazzi fanno sport e quale attività è stata scelta da ognuno.
Abbiamo visto che è necessario dividere l’attività per fasce di età. In Cameroun non si fanno troppe distinzioni: per i maschi un campionato giovanile ed uno senior, per le femmine uno soltanto senior. Almeno questo per il basket. Immagino sia lo stesso anche per altri sport. Noi dobbiamo puntare sull’idea dello sviluppo fisico del bambino differenziando gli interventi!
Dare coscienza a questo proposito porterebbe a coinvolgere un preparatore fisico per i vari sport…un prossimo obiettivo.
Legato a questo l’esigenza della conoscenza delle regole. Spesso partiamo proprio da questo e le domande dei tecnici sono troppo spesso su questo: sembra che le regole se le facciano ad hoc qui in Kumbo…magari riuscire a portare con noi anche degli arbitri!
Sport e disabilità: per due mesi Paolo Lucattini ha lavorato con bambini disabili nell’estremo nord, vicino a Maroua, dove abbiamo il nostro sesto campo. Possiamo e dobbiamo coinvolgere anche bambini diversamente abili, cosa ne pensate?
Volevo dire a tutti che non dobbiamo dimenticarci nei nostri prossimi interventi proprio di Zouzoui e Mouda, in un ambiente molto diverso e se possibile molto più povero di Kumbo, dove si aspettano che continuiamo il progetto iniziato: tre villaggi con circa 2100 bambini in totale che aspettano di fare sport. Abbiamo iniziato con il basket a Zouzoui e a Mouda. Riusciamo a portare anche li calcio e pallavolo?
La nostra attività è nata anche come progetto sportivo da proporre nelle scuole, educazione fisica che dir si voglia…dobbiamo spingere i nostri tecnici a lavorare anche al mattino, proponendosi come allenatori dei vari sport, con scadenza almeno settimanale, nelle varie classi, affinché tutti possano partecipare ad una disciplina sportiva.
Abbiamo altri amici che vogliono partecipare in modo concreto alla realizzazione di altri due terreni di gioco: costruire cioè delle piastre di cemento dove porre canestri e reti di pallavolo, magari giocare anche a calcio nella stagione delle piogge, dove i campi da calcio sono veramente impraticabili. Abbiamo identificato il villaggio di Sop come luogo per un altro campo, tra Jakiri e Melim, per dare continuità al lavoro nella regione di Kumbo. Avevo avuto una richiesta per fare qualcosa a N’gaounderé nel centro del Cameroun, dove Suor Nicole ha una scuola con moltissimi ragazzi ed un centro che si occupa di sostenere bambini ammalati: portare qualche pallone ed un campo da gioco potrebbe aiutarli…aspetto vostre considerazioni. Io ho provato a contattarla ma non ho avuto ancora risposta….Inoltre Kumbo, che è il centro della regione, possiede strutture fatiscenti e semi distrutte….in pratica il centro più importante non ha nulla: ricordo che il liceo bilingue di Kumbo ci avrebbe dato un grande spazio, se lo avessimo voluto utilizzare per i nostri progetti….
Padre Roberto parlava di coinvolgere la Diocesi di Kumbo verso il nostro progetto. Questo per diversi motivi tra cui la necessità di, nel caso in cui alcuni nostri referenti tra i Padri Cappuccini nella regione dovessero cambiare sede, poter continuare a sviluppare l’attività sportiva con i nuovi arrivati. Aggiungiamo noi la possibilità o richiesta di avere un “patrocinio” dai Missionari Cappuccini, che comunque sono sempre presenti in questa regione. Sappiamo inoltre che il coinvolgimento della Diocesi di Kumbo è legato al tentativo di organizzare un primo torneo per i vari sport, tra i vari villaggi, in commemorazione del centenario della venuta dei primi Padri Missionari in Cameroun. Un inizio verso il nostro sogno che è quello di avere campionati giovanili dei vari sport nella regione. Avere stagioni sportive che impegnino i ragazzi continuativamente anche attraverso momenti agonistici.
Riusciremo a far partecipare i nostri tecnici a momenti di formazione in Italia? Abbiamo visto come la formazione sia fondamentale!! Deve essere sempre arricchita e alimentata: altrimenti la mancanza di stimoli abbassa gradualmente la qualità della crescita dei nostri ragazzi. Non pensiamo che basti fare sport: abbiamo visto che arrivati ad un certo livello i nostri giocatori più maturi pretendano sempre piccoli o “grandi” salti di qualità. Perché anche loro hanno i loro sogni e lo sport è diventato una grande passione. In qualche modo una piccola/grande aspettativa di crescita verso loro stessi. La consapevolezza di ottenere qualcosa con le loro mani attraverso l’aiuto di tecnici preparati. Riesco ad avvertirlo forte quando sono con loro più che a spiegarlo: spero di essere stato sufficientemente chiaro.
 Ci sono e ci sono stati Istituti Comprensivi che ci hanno sostenuto, amici e conoscenti che ci hanno donato denaro o materiale…vanno tutti ringraziati! Il salto di qualità comunque lo avremo nel momento in cui riusciremo a renderci autonomi, a poter offrire un biglietto aereo ad uno specialista o professionista che ci voglia aiutare, anche a pagarci un minimo delle nostre spese…non voglio sembrare venale ma tutto quello che abbiamo fatto finora è stato autotassandoci…credo che pensare il nostro progetto vivo e forte nel tempo debba per forza andare verso la direzione di una sostenibilità diversa.
Quando la sera, al tramonto sulle scale di fronte alla chiesa di Shisong ci sediamo a guardare l’orizzonte ed a sentire l’ultimo vociare di chi sta ancora giocando sui campi, sentiamo un forte benessere. Guardi gli orizzonti africani che non finiscono come gli altri orizzonti. Sono orizzonti che si sovrappongono ad altri orizzonti. Con colori e luminosità che non incontri in altre parti del mondo. Questi orizzonti sono arricchiti di umanità, di odori, di suoni e partecipazione. Ci commuovono.
Devo pensare che il nostro progetto si mantenga vivo nel tempo. Difficile lo so ma lo dobbiamo per tutto quello che riceviamo ogni volta che siamo in Africa.
Spero che non deluderemo quelle persone che hanno investito molto in un’idea di sport che da dignità per il solo fatto di praticarlo!
Grazie per il vostro aiuto e per le vostre idee.

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